L’eccidio dei sei generali a Zelichowo

Questo è il resoconto del viaggio in Polonia fatto da Maria Trionfi in occasione della celebrazione dell’8 luglio 2012 a Zelichowo,  luogo dell’eccidio di sei generali italiani: Carlo Spatocco; Emanuele Balbo Bertone di Breme; Alberto Trionfi; Alessandro Vaccaneo; Giuseppe Andreoli; Ugo Ferrero avvenuta il 28 gennaio 1945.

“Sono partita da Roma il 7 luglio con un volo Lufthansa delle ore 14,45. Sono arrivata a Berlino alle ore 16,55. Ho immediatamente trovato Padre Artur Katolo che era venuto a prendermi con la sua macchina. Abbiamo percorso più di duecento chilometri e siamo andati a prendere il parroco di Zelichowo, Padre Zbigniew Stoltman che ci ha fatto strada per l’agriturismo dove abbiamo cenato. Poi Padre Artur e il parroco sono andati via ed io sono stata guidata alla mia camera che era situata in una piccola casetta ai margini del bosco. Una casetta tutta per me.
L’indomani mattina alle 9.00 Padre Katolo è passato a prendermi e ci siamo recati alla casa parrocchiale di Zelichowo. La chiesetta è molto piccola perciò Padre Zbigniew aveva predisposto l’altare e le sedie fuori dalla chiesa. C’erano bandiere italiane e polacche piantate su di un supporto con dei garofani bianchi e rossi davanti alla grande croce in rilievo che si trova sulla facciata della chiesa stessa. Attaccato all’altare c’era un foglio con la riproduzione delle fotografie dei sei generali italiani (con i rispettivi nomi)  che io avevo pensato a far riprodurre con l’aiuto di Stefano Caccialupi dal libro di Carlo Unia: Lager 64/Z – Un altro volto della Resistenza – edizione dell’Ateneo & Bizzarri, Roma, 1977.
Mentre eravamo in attesa nella casa parrocchiale ho incontrato lo storico del paese, Tadeusz Wachowiak, che aveva conosciuto fra l’altro Jan Witka che era stato testimone oculare dell’eccidio e che io avevo incontrato nel 1975 nella mia visita sul luogo dell’eccidio. Con lui e con Padre Artur che mi faceva da interprete siamo andati sul luogo dove  si trovava la stalla (ora non c’è più e non c’era già più nemmeno nel 1975)  dove i diciassette generali avevano dormito nella notte fra il 27 ed il 28 gennaio 1945 e  la strada che avevano percorso, indicandomi via via il posto dove ciascuno di loro era caduto. Il generale Giuseppe Andreoli era caduto già un po’ fuori del paese e mi hanno mostrato la foto di quando gli abitanti del luogo hanno fatto un funerale con la sua salma, riportandola al cimitero dove erano sepolti già gli altri. Mentre del generale Ugo Ferrero non fu mai possibile ritrovarne il corpo.


Siamo andati anche a dire una preghiera sulla tomba di Jan Witka, in ricordo della sua testimonianza.   
La cerimonia è cominciata alle 12.00 per dare modo al vice ministro Jacek Polanczyk del Ministero dei Combattenti di arrivare da Varsavia insieme con Ludwik Misiek ufficiale veterano dell’armata di Wladyslaw Anders.
Erano anche presenti il sindaco di Wiellen: Zbigniew Stochaj, il sindaco di Krzyz Wlkp: Zygmunt Jasiewicz, nonché il vice prefetto della provincia di Trzcianka-Czarnkow: Tadeusz Teterus.
Padre Artur ha letto il messaggio che aveva inviato il nostro Ambasciatore a Varsavia, Riccardo Guariglia.
Durante le messa hanno parlato lo storico, Tadeusz Wachowiak, oltre ovviamente al parroco.
Alla fine della cerimonia ha preso la parola il vice ministro Jacek Polanczyk, lo storico Tadeusz Wachowiak e poi io con la traduzione estemporanea di Padre Artur.
Jacek Polanczyk mi ha poi conferito la medaglia “PRO MEMORIA”.
Molto commovente è stata poi la fila di tutti i sindaci del luogo che recavano corone di fiori alla grande croce dove si trovavano anche le due bandiere, polacca ed italiana. Mi è molto dispiaciuto non aver avuto la possibilità di predisporne una anche io da parte dell’A.N.E.I., ma essendo arrivata la sera prima alle 22.00 era stato impossibile
C’era ovviamente tutta la popolazione di Zelichowo; molte signore, più anziane, avevano le lacrime agli occhi, molti sono venuti a stringermi la mano alla fine della cerimonia.
Sono stata poi chiamata da cronisti della radio per un’intervista: alcune domande sulla storia dei generali e su di me, sempre attentamente tradotte simultaneamente da Padre Artur.


Lo storico, Wachowiak, mi ha chiesto copia del libro di Carlo Unia, nonché, ove possibile, anche del libro che lo storico Jacek Wilczur; anche lui polacco,  ha scritto: “Le tombe dell’Armir”, Mondadori, 1987 che è introvabile in Polonia, perché vorrebbe scrivere un libro sulla vicenda. Mi ha anche detto che mi darà l’indirizzo dove richiedere la documentazione polacca sulla vicenda. Non può richiederla di persona perché deve essere un familiare a farlo.
Alla cerimonia è seguito un pranzo offerto dal sindaco nell’agriturismo. Ho potuto parlare con Jacek Polanczyk (era l’unico con cui potevo parlare senza l’aiuto dell’ottimo padre Artur dato che potevamo parlare in inglese). Il sindaco mi ha fatto sapere che desidererebbero costruire sul luogo e lasciare alla cura del locale liceo una stele-ricordo dei sei generali nonché delimitarne  il loro percorso nel paese.
Il lunedì 9 alle ore 6.00 è venuto a prendermi padre Artur, mi ha riportato a Berlino da dove ho preso un aereo per Francoforte e la coincidenza per Roma.
Sono rientrata a casa verso le 18.00, molto stanca ma anche molto contenta per tutto quello a cui avevo partecipato. Ma devo confessare di aver sentito molto la mancanza di una partecipazione più attiva dell’Italia, c’era solo la mia presenza, che non è davvero molto”. Di Maria Trionfi. 

Qui potete vedere l’articolo sulla stampa locale. zelichowo 2012

Abbiamo parlato di Alberto Trionfi qui.

 

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